giovedì 18 dicembre 2008

in grecia 2

Ps: non tirateci altri lacrimogeni,
stiamo già piangendo.



Questa é la fine di una lettera degli amici di Alex, il ragazzo greco ucciso dalla polizia. L'ho trovata su globalproject.info, ok non so se é vera o no perche a noi (EXARCHIALx) non é arrivata dai nostri contatti greci. In ogni caso, che sia vera o no, tocca.

lunedì 15 dicembre 2008

in grecia

Cari tutti/e,

Forse negli ultimi giorni avrete sentito delle notizie sulle manifestazioni a Atene e in altre cittá greche, manifestazioni queste, scatenate dopo la morte di un ragazzo di 15 anni, ucciso da un poliziotto.

Sono quasi sicuro che la maggioranza di voi, e vi capisco, non sia molto interessata ai problemi sociali della Grecia

Ma, da un altro lato, sono quasi sicuro che siate interessati per la qualitá delle notizie che ricevete, e riceviamo, dal resto del mondo.

E se questa qualita é espressa nella recente “analisi” della situazione data per alcuni mezzi di comunicazione sociale internazionale, come quelle di Malcolm Brabant delle BBC o Jonh Carr del times, allora, scusate, ma la qualitá é terribilmente bassa.

Leggendo queste notizie potremmo restare dell’idea che i recenti fatti della Grecia hanno come base una vaga tendenza “storica” dei greci a ribellarsi contro l’autoritá – come se i manifestanti furiosi e le molotov lanciate nei commissariati nelle ultime notti fossero in qualche modo direttamente relazionati con la cultura bellica degli Spartani o addirittura, secondo l’opinione sostenuta da Jonh Carr, con la cultura della guerra dei Troiani.

Ma, oltre alla Terra degli Sterotipi, esiste anche un luogo chiamato mondo reale.

E in questo mondo, la polizia greca resta impunita per tutto, includendo, letteralmente, per l’assassinio. Una, un’altra e un’altra volta ancora. Loro possono picchiare immigranti nei commissariati, senza che nessuno venga accusato o arrestato. Loro sono autorizzati, o meglio, incoraggiati, a fomentare un’attitudine basata sulla forza e sulla violenza nei confronti dei cittadini.

In questo mondo i greci soffrono in una maniera cronica di un elite politica e economica corrotta che, negli ultimi anni, é stata costantemente inserita in scandali con denaro e terreni pubblici; quest’elite intanto si rifiuta, senza vergogna, di chiedere scusa e molto meno di accettare riforme.

In questo mondo quasi tutti i greci com meno di 25 anni sanni di appartenere a quella che é conosciuta ovunque come “la generazione 700 euro”, la prima generazione dopo la seconda guerra mondiale che cresce con la certezza che vivrá una situazione peggiore rispetto a quella dei propri genitori. Una generazione con poche prospettive in un futuro migliore e con ancora meno speranza in questo futuro .

È in questo mondo – e non nel mondo dei commentatori con inclinazioni archeologiche – che un unico proiettile puo accendere una rabbia che é cresciuta com un ritmo costante negli ultimi anni; e, con una nota positiva ma prudente, a accendere anche un’anima pubblica, di cui c’é tanto bisogno, alla ricerca di un paese.

È ovvio che non ha senso chiedervi di fare qualcosa per questo. Ma é necessário chiedervi di fare qualche cosa.

La prossima volta che leggerete “manifestazioni senza senso” in un altro paese, per piacere, fermatevi un secondo a pensare in quello che l’occhio giornalistico é incapace di vedere.

E, per piacere, ricordate alle persone di non bruciare le proprie cittá solo perché hanno un cattivo umore nazionale.

Grazie per l’attenzione e buon anno.

www.exarchialx.blogspot.com

exarchialx@gmail.com


(chiedi a babbo natale un informazione piú giusta)
[questo testo non é mio, l'ho tradotto dal testo di un amico, ma é pubblico. Usatelo stampatelo, mettetelo nei vostri blog]
grazie

sabato 6 dicembre 2008

il progetto

questo progetto di animazione sportiva mi fará impazzire
ho tutto in testa, ma non esce.

giovedì 27 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

cena di corso

ieri sera sono andato alla cena di corso, cioé alla cena del primo anno del mio corso. come giá detto i miei colleghi sono appena usciti dal liceo, qualcuno non é di lisboa e stanno vivendo la fase, giá passata giá vista, di "yeah libertá universitá birrette notte yeah". per fortuna c'é anche una mamma di 30 anni e io e lei eravamo i piú responsabili del gruppo hihihi. la serata é cominciata in un ristorante supersmarzo con lo stesso nome di bar/centro culturale di cui tutti dicono strabene, quindi ci sono rimasto supermale quando ho visto che era un ristorante specializzato in feste di studenti. prezzo unico, pane vecchio, poco cibo, tovaglia di carta e sgabelli da cucina, sangria "pronta da bere" by eurospin e birra sgasata in garaffa. ma siccome siamo ggiovani e abbiamo pagato, abbiamo bevuto il possibile cantando la versione pt di "e bevilo bevilo bevilo".
usciti dal ristorante, tipica sosta lunghissima sul marciapiede e successivo trasferimento in una semidiscoteca, attratti dal buono per una bevanda gratis. il dj aveva tipo 50 e credo che usasse la musica degli inizi della sua carriera (anni '90), io ho richiesto prontamente la mia bevanda gratis e ho pensato: "cazzo se i miei figli diventano dei discotecari e fanno gli idioti ballando la musica house (eelst) li porto in montagna per farli vivere l' adolescenza in un ambiente molto piú sano, l'osteria."

mercoledì 5 novembre 2008

powerpoint

odio le presentazioni in powerpoint
odio i professori che si limitano a leggere le loro presentazioni in powerpoint a lezione, vai a insegnare nelle universitá a distanza, cretino!
odio che mi si dica che il nostro powerpoint non é creativo, perché l'obbiettivo era che fosse chiaro e formale.
odio i powerpoint creativi con delle immagini sotto il testo, cosi non si legge il testo.
odio le immagini pixellose nei powerpoint.
credo che avere immagini scaricate dalla prima pagina di "google immagini" in un powerpoint per un lavoro all'universitá sia per lo meno innopportuno.
nonostante tutto questo credo che dovró fare delle altre presentazioni in powerpoint.

martedì 21 ottobre 2008

doclisboa-locandina-


questa é l'immagine della locandina del DOCLISBOA 08.
a giorni posteró la lista dei documentari da non perdere.
ma prima,
non vi sembrano tanti Berlusconi? sia i fucilati che i fucilanti?
é evidente che sí cavoli

venerdì 17 ottobre 2008

scappare alla modernitá

Cronista assunto per una settimana come operatore per 4 euro l'ora
Nessuna certezza per il futuro. Il capo lo incita: le tue cuffie sono un fucile, colpisci
Io cavia nel call center
cronaca di una vita precaria
di SANDRO DE RICCARDIS

MILANO - Sono l'operatore 172. Ho risposto a un annuncio su Internet spedendo via e-mail il mio curriculum, e dopo il colloquio sono qui, con le cuffie in testa e il microfono che mi sfiora le labbra, a proporre a decine di titolari di partite Iva di lasciare Telecom e passare a Infostrada. Ho lavorato una settimana alla Mastercom, azienda di telemarketing e teleselling nella zona industriale di Assago, hinterland di Milano, un cubo di vetri a specchio e cemento a pochi passi dalla tangenziale Ovest, costola di un gruppo in espansione con nuove sedi a Roma e Benevento.

Dopo la selezione, ho trascorso giorni in azienda senza aver firmato nessun contratto. Ho visto i 1200 euro lordi assicurati dai selezionatori, al colloquio e nei primi due giorni di formazione, diventare 800 al mese lordi (appena 640 netti), mentre le provvigioni promesse si sono ridotte in ventiquattr'ore della metà. Ho conosciuto universitari che non ce la fanno a pagarsi gli studi, ragazzine appena diplomate reduci da altri call center, segretarie trentenni licenziate e sostituite da giovani con contratto da apprendista, laureati con titoli improvvisamente inutili. Tutti senza altra chance che essere qui.

Mi pagano 4 euro netti l'ora. Contratto di collaborazione occasionale per trenta giorni, poi a progetto. Otto ore al giorno - 4 e mezzo il part time - di fronte a un monitor che passa in automatico i dati degli abbonati Telecom da contattare. Promettono un mensile di 1200 euro e provvigioni di 20 (contratto Voce) e 25 euro (contratto con Adsl) per ogni nuovo cliente rubato alla concorrenza.

"Qualcuno qui guadagna più di me - spiega Massimo, il selezionatore, al colloquio -. La media dei contratti di ogni operatore è di 3,9 al giorno". Nessuno però spiega il trucco contabile: il calcolo dell'azienda è su 30 giorni lavorativi perché alla Mastercom si lavora dal lunedì al venerdì. Così trenta giorni, il loro "mensile", corrispondono a sei settimane. Un mese e mezzo. E i 1200 euro promessi diventano nella realtà 800 euro al mese. Lordi. Appena 640 netti. Pagati a 60 giorni. Una cifra che nessuno pronuncia mai, un equivoco che gli altri 16 ragazzi che entrano con me in azienda capiranno molto tardi.

Alla Mastercom il turnover di operatori è continuo: ogni lunedì entrano tra i dieci e i venti nuovi lavoratori, altrettanti abbandonano. Con me ci sono quattro ragazzi e 12 ragazze. Dai 19 anni di Antonella e Giovanna, appena uscite dalle superiori, ai 38 di Carla e agli "oltre 40" di Alessandra, che s'imbarazza a rivelare l'età e a dire che sta provando a riprendere a lavorare dopo nove anni, dopo un divorzio. Ci sono anche 4 stranieri: Frida che viene dal Ghana e Salomon dal Camerun, Betsy dall'Ecuador e Lidia dal Venezuela. Tutti ventenni, seconda generazione di famiglie arrivate in Italia quando loro erano bambini. Sono i nuovi italiani: scuole a Milano, ottimo italiano, ambizioni di un futuro diverso da quello dei genitori.

Molti arrivano dai call center di Monza, Cesano Boscone, Milano città, "dove si lavora 24 ore su 24, dal lunedì alla domenica, come robot". O da centri commerciali, ristoranti, locali nel cuore della movida milanese dove "una notte di lavoro, dalle 19 all'alba viene pagata 50 euro in nero a fine serata".

I primi due giorni di formazione - non retribuiti, anche se è a tutti gli effetti attività lavorativa che dev'essere pagata dal datore di lavoro - sono una full immersion di marketing e psicologia della vendita. Con qualche trucchetto per produrre di più. Uno riguarda il modem per Internet. "Si può noleggiare o acquistare - spiega chi ci istruisce - . Al telefono col cliente, abbassate la voce come se state rivelando un segreto poi sussurrate: "Guardi, glielo dico senza farmi sentire sennò mi licenziano. Lo compri, costa solo 17 euro, le conviene piuttosto che pagare 3 euro ogni mese. In realtà lo state fregando. Presto si romperà, e l'azienda non ha nessuna voglia di fare manutenzione".

Le ore passano tra simulazioni di telefonate, studio delle obiezioni che riceveremo, illustrazione dei contratti da proporre. "Dovete essere lo specchio dell'altro. Capire i desideri dell'acquirente, agire sulla parte emotiva - ci dicono - . Fare come scrive Pirandello. Cambiare ogni volta maschera. Se ci pensate, noi vendiamo sempre qualcosa: le idee, la nostra immagine, le nostre scelte".

Fino al mercoledì, terzo giorno di lavoro, nessuno vede un contratto. Così nel cortile nascono complicati dibattiti sullo stipendio, con i telefonini che si trasformano in calcolatrici. L'atrio all'ingresso è l'unico spazio all'aperto. È qui che si fa pausa per caffè e sigarette. Qualcuno dell'azienda ci vede e ci rassicura, almeno sulle provvigioni: "20 euro per contratto voce, 25 Adsl". Poi si passa in sala training e da mezzogiorno iniziamo a fare le prime telefonate. "Ricordate Full metal jacket? - dice Alex, il nostro team leader - Il soldato diceva "Il mio fucile è il mio migliore amico, è la mia vita. Senza il mio fucile io sono niente". Il nostro fucile sono le cuffie. Con loro dobbiamo saper colpire il bersaglio".

Con il nostro fucile, siamo operativi davanti ai pc senza aver firmato nulla. Come se paga, provvigioni e condizioni contrattuali fossero una variabile indipendente dal nostro lavoro. Ma ecco, due minuti prima della pausa pranzo, quando non vogliamo far altro che scappare a mangiare, arrivano i moduli per la firma. "È il contratto standard dei collaboratori occasionali" spiegano a chi si dilunga a leggere. Molti capiscono solo ora che i 1200 euro di stipendio coprono sei settimane di lavoro e non un mese. E che non è detto che le nostre provvigioni saranno di 20 e 25 euro: la terza pagina da firmare è un elenco indistinto di gettoni da 5 a 25 euro.

Per tutto il pomeriggio di mercoledì, le nostre telefonate raggiungono il segmento di clienti Telecom ULL (Unbundling local loop), quelli che sono rimasti sempre fedeli all'ex monopolista e a cui si propone il distacco totale dalla vecchia Sip. Poi, all'improvviso, giovedì, il nostro team leader blocca tutto. "Siete un gruppo molto affiatato, l'azienda vuole scommettere su di voi. Da ora chiamerete un'altra categoria di clienti".

Soddisfatto dei complimenti, tutto il gruppo - tranne tre che restano sui vecchi contratti - inizia a chiamare i "silenti", i clienti che ai tempi delle prime liberalizzazioni sono passati a Infostrada pur dovendo pagare doppio canone, e che per questo sono rimasti a Telecom. "Si tratta di convincerli a tornare", ci dicono. Partiamo con le telefonate ai Wrl (clienti fuori copertura). Per scoprire, soltanto il giorno dopo, che per questi contratti le provvigioni non sono di 18 e 25 euro ma 8 e 12 euro. Meno della metà. Nessuno ce lo dice. "Per ora è cosi" rispondono quando chiediamo spiegazioni. Ma nessuno ribatte.

E nessuno reagisce alle proteste delle persone a casa, alle offese e alle minacce di denuncia. Ci hanno insegnato che dobbiamo essere più forti delle difficoltà. Mi metto in contatto con un clic con ogni partita Iva che appare sul monitor. Da Bolzano a Siracusa, chiamo tappezzieri e pizzerie, parrucchieri e macellai, studi di architetti e avvocati, profumerie e scuole guida, imprese edili e meccanici.

"Oggi è la 14esima volta che ci chiama qualcuno" rispondono all'Oasi del capello di Broni, provincia di Pavia. "Siete ossessivi" dicono da un negozio di giocattoli di Potenza. "Bombardate dalla mattina alla sera" si sfoga un medico calabrese. Perché quando qualcuno non accetta la proposta, l'ordine non è di escluderlo dal database, ma di rimetterlo in circolo per essere richiamato tra poche ore o tra una settimana, a secondo della violenza della sua protesta. Il contrario di quanto stabilisce il Garante della privacy che dal dicembre 2006 obbliga i call center a "rispettare la volontà degli utenti di non essere più disturbati".

I miei colleghi che misurano ogni euro del loro lavoro, si accorgono così che non è tanto facile acquisire clienti. Anche se per giorni ci hanno ripetuto il numeretto magico di 3,9 contratti stipulati ogni giorno da ogni operatore. Tra mercoledì e venerdì facciamo tre contratti. Lunedì, ultimo giorno di lavoro, un paio. In fondo alla sala, sulla lavagna c'è il nome di ognuno di noi: in rosso c'è l'obiettivo che si è dato prima di partire, accanto uno smile per ogni contratto realizzato.

In queste sale non c'è il rito motivazionale che si vede in Tutta la vita davanti, il film di Paolo Virzì sul mondo dei call center, ma a ogni contratto concluso dai nuovi, c'è in sala training l'applauso dei colleghi. E così avviene nella sala grande se qualcuno raggiunge il numero di contratti per ottenere il bonus in busta paga. Un concetto ce l'hanno spiegato subito: serviamo solo se vendiamo. Perché la somma dei nostri contratti fa il risultato del team leader, i loro risultati sono il target della Mastercom col committente, Wind-Infostrada.

"Ma se l'azienda fissa gli obiettivi, mette a disposizione le sue strumentazioni e gestisce turni e assenze, si configura una posizione da lavoratore dipendente", spiega Davide Ferrario, del Nidil, il sindacato dei precari della Cgil. Dopo una settimana, il mio gruppo non esiste più. Eravamo in 17 il primo giorno, siamo rimasti in 5. L'ultimo contratto che vedo è di Luca, rimasto in sala training una settimana in più, mentre quelli arrivati con lui sono già nella sala grande. È stato 15 giorni in attesa di questo momento: contratto Adsl a una romena di 18 anni. A fine giornata, tira fuori il telefonino e immortala l'evento. Fa una foto alla lavagna col suo nome accanto al disegno di un visino sorridente.

(Repubblica.17 ottobre 2008)

Tempo fa ho fatto un colloquio per un call center a Lisboa che operava con telefonate per l'Italia, era uno di quelli che la gente chiama se ha bisogno, ma mi ha spaventato lo stesso, tantissimo.
Leggendo quest'articolo mi spavento molto di piú e tiro un sospiro di sollievo.
Sono molto molto molto contento del mio lavoretto con le feste di compleanno, anche xché questo sabato saró un pirata e un indiano yeah.

giovedì 2 ottobre 2008

universitá.primo comunicato

ora então vamos la...
é da molto che non scrivo e ci sono molte cose su cui scrivere.
ho cominciato l'universitá, questo lo sapete giá, ma non sapete (credo) che qui ci sono delle tradizioini accademiche, le praxe, per cui i caloiros, gli studenti del primo anno, sono sottoposti, nella prima settimana di lezione, a scherzi, canzoni e altre cose stupide tipo rotolare per terra, portare la borsa ai piu vecchi, farsi pitturare la faccia e cose idiote di questo genere. Durante questa pagliacciata i veterani indossano un vestito nero con giacca e cravatta e un mantello nero.
Inutile dire che, fin dal primo giorno, mi sono rifiutato di sottopormi a una cosa del genere cercando di spiegare le mille contraddizioni che incontravo:
-"se é una questione di etá, io sono piú vecchio di te, studentessa del terzo anno"
-"se volete continuare la tradizione (nata a Coimbra -ndr-) non dovresti portare gli orecchini e dovresti avere il traje (il vestito nero) tutti i giorni"
-"questa non é un'univeristá. é un istituto politecnico"
-"se é per aiutarmi a orientarmi nelle varie sale, grazie ma riesco a farlo da solo"
-"se é una questione di integrazione, io non voglio che la scusa per fare amicizia con gli altri caloiros sia l'essere nella stessa situazione umiliante"
"grazie ma non sono qui per giocare alla naja, ho fatto il servizio civile io!"
Oppure: stralci di dialoghi (tradotti per voi yeah):
-"ciao sei un caloiro?" "no, mi chiamo matia"
-"adesso ti coloro la faccia" "ma chi cazzo sei?non ti ho mai visto, cosa vuoi pitturarmi la faccia? sparisci"
-"guarda che se non fai la praxe poi non puoi vestire il nostro vestito nero col mantello!""ottimo :-) "
La prima settimana di lezioni é stata un po' strana xché tutti quelli del mio corso (siamo circa un 25 o 30) erano a fare 'ste cagate e io ero a leggere o a esplorare l'universitá. Bisogna dire che ci sono dei veterani (o meglio veterane xché sono quasi tutte ragazze qui) simpatiche che mi hanno aiutato e che ho conosciuto, ma alcune erano proprio stronze come solo le donne possono essere stronze quando vogliono, con una faccia brutta e cattiva e una voce fastidiosamente acuta.
Ora ho giá conosciuto i miei compagni di corso e sono simpatici, sono piccoli perche sono appena usciti dalle superiori e credo si noti la differenza di etá, ma va tutto bene.
.
Oltre a questo l'universitá é bella, ci sono molti corsi pratici come teatro e interdisciplinaritá, officina di animazione musicale, officina di tecniche artigianali, espressione musicale e altre piú teoriche tipo seminario questioni sociali contemporanee, ma la cosa piú figa é la valutazione continua. Con questa valutazione continua invece che fare l'esame il professore tiene conto della partecipazione in aula e di uno o piú lavori di gruppo che faremo durante il semestre, oppure di un lavoro di gruppo e un lavoro individuale. Per me é ottimo perché, in teoria, nei lavori di gruppo scritti non dovrei avere molti problemi con l'ortografia e a lezione riesco sempre a intervenire o per esprimere un'opinione seria o anche solo per una cosa o una parola che non ho capito, cosí sembra che partecipo tantissimo yeah, in realtá partecipo davvero. Poi se voglio posso lo stesso fare l'esame.
Ultima cosa, qui la mensa costa 2.20 € pane zuppa piatto dolce bibita, quanto costa lá a trent?
a presto nuovi comunicati.
AUGURI LUCA!

giovedì 11 settembre 2008

uni

quello sono io
alla scuola superiore di educazione di lisbona, a benfica, quella che volevo.
quando ho saputo la notizia tutti i miei muscoli si sono rilassati come dopo una grande corsa (durata qualche mese), quella C accanto al mio nome significa che sono stato preso, che comincio lunedí 22.
pronti, partenza, via...
comincia adesso
.
.
.
yeah
.
.
.

venerdì 5 settembre 2008

penso meno stress e piú farfalle


Penso meno stress e piú farfalle... in una maniera frikkettona tipo bandabardó che vorrei che mi rassicurasse in questi giorni. oggi ho fatto un colloquio, lunedí comincio a lavorare, niente di eccezionale, 3 ore di scuolabus al giorno per portare i bimbi a casa, non guido, sono aiutante e accompagnatore. la paga é poca ( e la papera non galleggia), ma é un lavoro facile, con i bimbi, che migliora il mio cv che sta ricevendo complimenti (yeah) e mi dá la continuitá rassicurante di lavorare tutto un anno scolastico con gli stessi bimbi. forse poi riesco a aumentare le entrate con spettacoli di giocoleria, addii al nubilato ridicoli e feste di compleanno, ci penseremo, poi. ho un lavoro, un lavoretto volevo dire, con i bimbi, come volevo; ho una casa, bella; ho un conto in banca, quasi; solo che non so se mi hanno preso all'universitá, lo sapró, lo ripeto, il 10 e il 15. e se va male, cazzo, sará tutto da ripensare tutto da ripreparare, perché dovró tornare, almeno un po', in italia. insomma basta! stasera andiamo al cinema e non ci pensiamo, il we forse andiamo alla festa del vino e ci penseremo ancora meno e lunedí saró giá sullo scuolabus.

ma voi, riuscite a scrivere con le dita incrociate?io no.

addio al celibato


tra le molteplici mail che ho inviato, per centri dopo scuola, ristoranti, call center (non preoccupatevi non lavoreró MAI in un call center, piuttosto faccio il becchino, almeno cosí posso vedere le persone) e organizzatori di feste per bambini, ho trovato 2 tipi (ragazza+ragazzo) che fanno spettacoli col fuoco. ho inviato loro delle foto e siamo rimasti d'accordo che quando avranno bisogno di un terzo "artista" mi chiameranno. oggi controllando il loro annuncio e le loro foto (che non pubblico per paura che le trovino) ho visto che la loro principale attivitá sono feste di addio al celibato/ nubilato. con lei mezza nuda o lui tutto unto (spero non di petrolio) a sfidare il fuoco e a giocolare un po'. ora, ammesso che a me piace sempre giocolare col fuoco, ho deciso che mi prestero a questa pagliacciata (nel senso di stronzata) solo se mi pagheranno bene benissimo o solo se, dopo lo spettacolo, potró ubriacarmi simpaticamente a spese dello sposo o della sposa.
appena faró (speriamo) il primo show vi raccontero...
erica: vuoi chiamarci per l'addio al nubilato della tua amica?prezzi modici bevande incluse.

giovedì 4 settembre 2008

colloqui

la legge dei grandi numeri funziona! voglio dire, dopo solo alcuni giorni passati a inviare mail a tutti e stratutti, cominciano a arrivare le prime risposte e comincio a fissare i primi colloqui. a dire il vero ne ho gia fatto uno la settimana scorsa, per fare il segretario (telefonate mail iscrizioi ecc) in una scuola di scrittura creativa, ma logicamente volevano un'ortografia perfetta, pace; oggi vado a un colloquio per un cal center della renaut in italia, ma a me questa cosa che deslocalizzano anche in call center dall italia al portogallo non mi va a genio (ho giá scritto alla cgil) e poi mi fa cagare telefonare e disturbare la gente, staremo a vedere; domani altro colloquio per aiuto autista di scuolabus (figo), pagherebbero poco ma sarebbe figo; in attesa ho un colloquio per portare in giro le persone sulla sedia a rotelle in aereoporto (bellino) e uno per giocoliere in feste per bimbi (yeah).
tutti questi lavori inventati sono in attesa di sapere qualcosa dell'universitá (10 e 15 /9) ma intanto piú colloqui faccio piú imparo e quindi "via alle telefonate!"
Domanda: voi ce l'avevate la donna in reggiseno dei lego presente sul libro qui sopra?

lunedì 1 settembre 2008

il cartellino

cercare lavoro é un lavoro a tempo pieno.


quindi ora vado in pausa pranzo, con nessun collega, fortunatamente per loro.

operazione grandi numeri

il primo colloquio di lavoro é andato male, ma ovvio, chi mi credevo di essere, siamo in un periodo di crisi.
ora procederemo all operazione GRANDI NUMERI cioé mandare curriculum a tutti i contatti possibili immaginabili che trovo, qualcosa arriverá.


...NON ABBIAMO MAI DETTO CHE SAREBBE STATO FACILE...

giovedì 28 agosto 2008

ASPETTANDO UNI E LAVORO

sono quasi un ometto grande, domani risposta per un posisbile lavoretto part time e tra 2 settimane risposte dall'universitá.
non mi sono dimenticato di voi amici lettori, solo non ho internet ne testa per il blog.
grazie ancora dani e erica e claudia e chiara.
a presto nuove strabilianti notizie
(non cancellate il blog dalle vostre memorie o dai preferiti)

mercoledì 30 luglio 2008

lo-se-lo-se-lo-se-lo-se-lo-se-losegol



11.
come la maglia di ravanelli penna pianca o ravanelli in versione mai dire gol, scegliete voi.
undici su venti, la sufficienza é dieci e la media nazionale dello stesso esame a giugno era 9.5 e la media della scuola dove l'ho fatto, che l'anno scorso era la scuola pubblica con i voti migliori negli esami nazionali, é 10.5. insomma gol.
in realtá non é ottimo perche la media per entrare all'uni che voglio era 13 e io ora (media tra voto italiano e voto portoghese) ho 12, ma la veritá la sapremo solo a settembre.
intanto vesto la mia maglietta sulla testa e corro urlando "goooooooooooooooooooooool!!!"


martedì 8 luglio 2008

avviso ai lettori e ai lisboneti

NOTA BENE PER I LETTORI:
il fatto che io mi appresti a fare l'esame di maturitá di portoghese NON significa che sono tornato adolescente o post-adolescente. Anzi, longi da questo, se tutto va bene, avró fatto due e dico due maturitá e quindi ne usciró DOPPIAMENTE maturo.
.
NOTA BENE PER I LISBONETI:
la balla che mi prenderó se supereró l'esame e se entrero all'universitá qui e se la janeca sará contenta del suo esame non rispecchierá pienamente la mia DUPLA maturitá.

lunedì 7 luglio 2008

iscritto

italiani brava gente
.
italiani dal cuore d'oro

ovvero di come il nostro eroe superó il primo grado della burocrazia scolare portoghese, sfruttando la sua compiacente italianitá, iscrivendosi infine all'esame

lunedì 30 giugno 2008

confesso

diciamo la veritá:
il sole, l'estate, la nostra nuova casa senza internet, lo stress pre esame, la fine della scuola e altri motivi che ora non mi ricordo ostacolano il progredire del blog.
non nascondiamoci dietro un dito, casomai dietro un ombrellone

giovedì 12 giugno 2008

niente dinuovo sul fronte occidentale

qui, da questo paese che fino a 500 anni fa era considerato la fine del mondo e da questa computer a pochi km dal punto piu occidentale d'Europa, niente di nuovo:

-il Portogallo vince e gioca bene e io vedo le partite coi ragazzi del Villaggio SOS.

-l'Italia perde ahi se perde anche se con un gol illegale.

-domani é Sant'Antonio da Padova, che in realtá é davvero nato a Lisboa, e quindi stasera e stanotte birrette e sardine e casino e folla e birrette e domani é festivo yeah.

-molto probabilmente il mio esame é il 14 luglio, presa della bastiglia.

-lo scaffale in casa é finito yeah.



ah si oltre a questo mi sono venute delle idee geniali,ma non le dico perché ho paura che qualche designer senza scrupoli me le rubi


in fondo é solo da grande che faró il genio, quindi devo conservare le mie idee geniali attuali per il giorno in cui diventeró grande.

giovedì 5 giugno 2008

un sasso avvolto in un report

Prima di tutto bisogna scrivere un report intermedio sull'esperienza SVE. bisogna scriverlo in portoghese, ma con un po' di attenzione, mettere aspetti positivi e accuse abbastanza chiare sul lavoro dell'organizzazione, aggiungere frasi di comprensione e ripetere le accuse. dopo il direttore fa l'amico. dopo qualche giorno mi chiama in riunione, la prima ufficiale dopo sette mesi, stampa il mio report e, con la scusa di correggere il portoghese (ci sono solo pochi errori amico) ci mettiamo a leggere il mio report. lui sembra avere una voce un po' balbettante, sottolinea le accuse, le sottolinea piú volte (ovvio sono ripetute), mi chiede chiarimenti e esempi pratici. io do spiegazioni ricordandomi benissimo cosa ho scritto, ripeto gli aspetti negativi e le dimostrazioni di comprensione. fine della riunione. promesse di nuove riunioni e di pianificazione del lavoro. forse perché quel report finisce alla comunitá europea, sezione portoghese, in ogni caso io ho guadagnato, speriamo, qualche miglioramento nel mio lavoro e, sognando un po', un progetto migliore per il volontario che verrá dopo di me. e mi ha anche proposto un periodo di campo estivo pagato in agosto. ci devo riflettere.
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'colpire dritto al cuore è questa la missione ribelle il messaggio muoviti è l’azione'

martedì 3 giugno 2008

le letture dell'emigrante

galvanizzato da questa foto (grazie luca hihi) e illuminato sulla via di malpensa ho trovato e comprato questo succoso libretto ( uau ho sempre sognato di dire di un libro 'succoso'!). come si capisce dal titolo é una discussione ipotetica fra adriano sofri (nella foto al centro, accanto a me yeah) e giuliano ferrara sui temi dell'aborto e sulla lista di ferrara presentatasi alle elezioni.
Sofri analizza le idee e le espressioni di ferrara e le smonta, portando a riferimento testi noti e meno noti riguardati l'aborto (pasolini fra tutti) [testi allegati in appendice].
é interessante che sofri dica che questa é una discussione sull'aborto fatta da due uomini e quindi é sbagliata in principio. E che l'espressione 'moratoria sull'aborto', usata all'infinito da ferrara, non significa un bel niente e anzi serve solo a rubare la scena alla piú famosa e giusta 'moratoria contro la pena di morte'. sofri é favorevole alla legalizzazione piena e universale dell'aborto e penalizza e condanna invece il controllo sulle nascite, che, per esempio, impedisce di avere una sorella in Cina.
Insomma, per i consigli letterati dell'emigrante, leggetelo, leggetelo, leggetelo (se volete)!.
succoso, ho giá detto che é un libro succoso?

giovedì 29 maggio 2008

festival dell'economia











..
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amici trentini non potete mancare
amici non trentini potete andare
amici artisti fate faville
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...
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(in realtá lo spot l'ho fatto solo perché mi piacevano le due immagini, chevvicredavate?)

era...


el chiki chiki



il flusso

...ritorno, formazione, nuova casa (oh yeah), pioggia, informazioni sulla possibile futura universitá, possibilitá trovate, possibilitá giá perse, scoperta che forse é stato meglio cosi, notizie sopra l'esame, conseguente angoscia e ansia da prestazione, vuoto pneumatico per il post luglio, maggiore angoscia, monosillabi in risposta alle domande telefoniche dei miei genitori, interiorizzazione dell'angoscia, consapevolezza della nostra forza, distinzione delle prioritá della vita, felicitá, amore, sveglia del lavoratore, armadio senza fori per le viti, video in allegato, trasloco, periodo "evitare il mio direttore", mancanza di internet, stanchezza per una settimana intera dopo tanto tempo,...

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cari amici, questi sono alcuni dei motivi della mia assenza, notata, felicemente, da qualcuno, grazie, mi ha fatto piacere. forse ora sono back in action, non lo so.
volevo ringraziare tutti per i nostri giorni in italia, per l'ospitalitá, per la serata di venerdí prima che io mi addormentassi, per l'assistenza mentre io dormivo, per il pome di venerdí, per la formazione del sabato.

di seguito il video citato sopra

martedì 13 maggio 2008

il triangolo no...

VENERDÍ 16 MAGGIO
a partire dalle ore (boh) 18.30 circa

IL TRIANGOLO DEL BER(E)-MUDA
(PICARO-PIZZERIA DA ANDREA-WU)
e volendo facciamo anche il bis all'incontrario!
accorrete numerosi siete tutti invitati!
ovviamente!
(ci troviamo al picaro oppure telefonatemi)

lunedì 12 maggio 2008

martedì 6 maggio 2008

ricerca di mercato

amici, italiani e stranieri,
mi potreste dire se la casa editrice


esiste in italia o nel vostro paese?


i suoi sono libri per bambini, molto belli, con bei disegni e, per quanto ne so, anche l'idea che sta dietro a kalandraka é molto bella, lontana dal voler sfruttare il mercato per vendere di piú.
A me sembra che in italia non esista e che e suoi libri (in origine spagnoli) non siano stati ancora tradotti nella lingua di dante. voi ne avete mai sentito parlare?
grazie

domenica 4 maggio 2008

dagli al clown incompetente

ieri sera siamo stati, ahinoi, a uno spettacolo di un clown spagnolo e la sua mugliera inglesa in una cittadina fuori lisbona. dico ahinoi perché lo show era proprio pessimo con gag trite e ritrite, nessuna storia che legava i numeri dell'intero show e niente che ci faccesse pensare che questo tipo avesse studiato almeno un po' per fare il difficile mestiere difficile del clown. il povero giacomo del centroteatro di trento, con cui ho fatto, almeno in parte, un corso di clow si sarebbe incazzato tantissimo perché la sola esistenza di clown, o meglio pagliacci, come quello che abbiamo visto ieri sera, rovina il lavoro di studio e di prove di altri mille clown geniali.

L'unico momento serio é stato quando ha chiamato sul palco un signore, un bimbo e me per picchiarlo con delle mazze giganti gonfiabili. Inutile sottolineare che io picchiavo davvero sulla schiena di questo sfigato, tanto che, appena rientrati dietro le quinte del teatro, ci ha fatto segno di "basta basta" (avevo provato a addestrare anche il bimbo a picchiare duro).


L'immagine sopra é riferita solo a clown ciarlatani, pagliacci nel senso cattivo della parola. Vi odio.

giovedì 24 aprile 2008

e io contavo i denti ai francobolli...


domenica se ne va monica, una ragazza che sta facendo, anzi finendo il suo stage qui al villaggio. lei studia animazione socio-culturale, é venuta qui per fare animazione al club, attivitá, boh non so bene. é finita in ufficio a organizzare le attivitá e poi non andarci, a mandare mail chiedendo biglietti gratis (siamo l'aldeia sos mica il sacrocuore) e a telefonare in giro. non so se é finita a fare cosi per suo volere o perché é stato un processo automatico lento. insomma domenica se ne va e oggi mi ha spiegato cosa fa per continuare a farlo io. COSA? COSA? lavoro d'ufficio? A ME? mettimi a giocare coi bimbi, a guidare il furgone, non ha stare seduto davanti a un pc. insomma dalla proxima settimana inizieró a fare anche questo lavoro, senza tralasciare peró i giri col furgone la mattina e il pomeriggio e il calcio e il karate. ho pensato che questa nuova mansione ha degli aspetti positivi: forse impareró anche un portoghese un po' piú professionale, ma soprattutto potró cercare di portare i bimbi in attivitá fighe, che piacciono anche a me, e poi andare con loro hihih. le uniche 2 volte che avevo proposto delle attivitá fuori (ero appena arrivato da un mese) non sono andate in porto perché la gente si era dimenticata di telefonare e prenotare. stupidi. ora in teoria questo non dovrebbe piú succedere, almeno per le attivitá fighe. se ci chiedono di andare a vedere la mostra di reliquie dei santi portoghesi morti durante la battaglia coi mori (che ne so) magari mi dimenticheró di chiamare e prenotare hihihi, sto scherzando, sto scherzando.
e poi ora potró proprio immedesimarmi in Storia di un impiegato, e giocare anche con gli esplosivi.
e ah ho pensato che gli zaini monospalla, o a prosciutto (noi una volta abbiamo provato a mettere dentro un prosciutto che ci avevano portato degli amici spagnoli, ma non ci stava) non hanno sfondato nel mercato. solo qui tanti uomini lo usano. secondo me é perché lo regalano ovunque.

a poesia está na rua



domani é il 25 aprile. qui e in italia. VIVA! forse andiamo a festeggiarlo nel rosso Alentejo, o a Baleizão, dove il regime di salazar, nel '54 ha ucciso Catarina Eufémia, una ragazza incinta a capo di uno sciopero di contadini che chiedeva "trabalho e pão". oppure a Odemira, sempre nell'Alentejo, dove c'é il festival del folklore. in realtá noi giovani volontari europei ( e janeca) [hihhi] cerchiamo solo una sagra, una spina della birra e magari dei vecchi che ci raccontino delle cose sul 25 aprile.

e poi sabato arrivano la marti e l ila yuuhuu.

BUON 25 APRILI

(prima che dell'utri ce lo cancelli, cazzo)

lunedì 21 aprile 2008

mercoledì 16 aprile 2008

le mie (sbagliate) ragioni

sono un elettore di sinistra. ma questa volta, ahimé ahimé ahimé, ho creduto in questa cosa del voto utile. complice un po' la disinformazione che avevo qui, l'indecisione e il fatto che nell'unica e ultima intervista che ho visto berlusconi (a matrix venerdi scorso)mi é sembrato perdere colpi, ho votato come non avrei mai pensato di fare un anno fa. in questa intervista a una domanda sui precari (forse perché non c'era nessuna ragazza nelle prime file)berlusconi ha risposto "si, aspetta mentana ora faccio una premessa sui precari, poi parlo dei vecchi e poi torno sui precari" e poi ha solo fatto la premessa e si é dimenticato di rispondere alla domanda (e mentana non gliel ha fatto notare ahi ahi). insomma mi é parso vecchio e non rampante agressivo come nelle altre compagne elettorali (cazzo quanto ne ha fatte questo quasi ottantenne?). dall'altro lato veltroni mi é parso piú tranquillo, con delle motivazioni e con alcune cose "nuove" da proporre. insomma ci sono cascato, ho creduto al "se po' fa..." e ho votato PD. il risultato é che il mio voto non é servito, ma soprattutto che non c'é sinistra in parlamento, pace per i socialisti che in italia hanno giá fatto troppo e male, ma mi manca molto un partito comunista in parlamento e, strano, mi mancano anche i verdi (il partito dei verdi non i leghisti, ce ne sono anche troppi).

e mi sento terribilmente in colpa.


giovedì 10 aprile 2008

parto (voce del verbo partire, non sostantivo di partorire)


Walter (compagno so che ti metterebbe in imbarazzo),
domani mattina presto parto per venire a votare, a lavorare ai seggi e a votare (altro che scrutatore non votante). ho deciso che voteró PD, non perché mi piaci, non ne sono contento, ma da qui non sto capendo molto bene e credo sia meglio votare utile. e poi io ho pensato a quale paese e sono partito e forse resto anche. non per questo puoi mandare a puttane l'italia anche tu.
mi raccomando.

martedì 8 aprile 2008

una nuova estate

ci aspetta una grande estate, perché oeiras é lisboa, il biglietto costa 80 euri per 3 giorni, ma forse riusciamo a trovarli gratis. non vedo l'ora (17.01)!
optimus
(ali svegliaaaaaaa!!!! )

venerdì 28 marzo 2008

io sono qui



a una tacca da boato, di pietro, pc dei lavoratori, critica e arcobaleno.
a due tacche da pd e socialisti.
a quattro tacche da destri, berlusconi, casini, lega.
a mille leghe dal sapere cosa votare.
cazzo

mercoledì 26 marzo 2008

feira da ladra

a lisboa, il martedí e il sabato, c'é la feira da ladra, un mercato, piú o meno grande, a seconda dei giorni e del tempo, dove si puó trovare di tutto. vestiti (dani spero che i pantaloni ti vadano bene), cose per la casa (tappi del lavandino, riduttori del gas), spillette (l'ultima "east timor freedom now"), magliette, scatole di latta delle sigarette, portafogli in tetrapak (argh... copioni), bigiotteria, un maniglione con 2 ventose tipo quello dei ladri che uso per aprire la porta della mia cucina, piastrelle di vecchie case, vecchi e nuovi giocattoli, riviste porno anni '90. insomma tuttotuttotutto a poco prezzo ( al mercato a zoldo c'era un tipo che vendeva vestiti che si chiamava bepi fumei e sulla sua bancarella c'era scritto "bepi fumei bela roba a pochi schei"). Joe si é fatto prendere dalla febbre dello shopping meravigliando tutti noi (grazie ancora di essere venuti joe e michi!) e io ho trovato un pezzo di Tabucchi che fa proprio al caso nostro: "Cosa mi consigli, domandai, una camicia o una maglietta? La Vecchia Zingara sembró pensasse un momento. Ti consiglio una maglietta Lacoste, disse poi, tengono un bel freschino, se vuoi una Lacoste falsa costa cinquecento escudos, una autentica cinquecentoventi. Accidenti, dissi io, una Lacoste a cinquecentoventi mi sembra proprio a buon mercato, ma che differenze c'é tra la falsa e l'autentica? Avere una Lacoste autentica é una stupidaggine, disse la Vecchia Zingara, prima compri la falsa, che costa cinquecento, poi compri il coccodrillo che ne costa venti ed é autocollante, incolli il coccodrillo al suo posto e cosí hai una maglietta autentica. Mi indicó un sacchettino pieno di coccodrilli. Per di piú, disse, per venti scudos di coccodrilli te ne do quattro figliolo, cosí ne hai tre di riserva, che tante volte questi autocollanti non valgono niente, si scollano." (antonio tabucchi -requiem-).

lunedì 24 marzo 2008

dubbi dubbi e ancora dubbi


l'ora si avvicina, mi hanno anche preso a lavorare ai seggi (yeah) e non volendo essere uno scrutatore non votante sono uno scrutatore pieno di dubbi e poco informato. compro uno o due giornali italiani alla settimana, leggo un po' repubblica in internet e a volte becco il tguno (ahimé), ma continuo pieno di dubbi. e allora approfittando dell' assenza di lavoro, causa la confusione delle vacanze pasquali, ho stilato un freddo campionario delle liste del veneto 2 per la camera, perché essendo ancora ggiovane, non voto per il senato. cancello i destrorsi, i postnewteocon,i fans di beppe grillo, i socialisti italian style, boato,i liberali questi sconosciuti, ferrara (per cui cito "Ferrara, che non se lo vede neanche, vuole mettere il naso nelle faccende di quelli che se lo vedono."), quelli che ce l'hanno duro solo a pontida, berlusconi e il walter. cancello anche la sinistra l'arcobaleno perché candida caruso in secondo posto. mi accorgo con dispiacere che la mia scelta si restringe, di pietro ( e con lui firmani) non é che mi stanno sulle balle, ma non trovo il piú piccolo motivo per votare per loro. mi resta il movimento europeo diversamente abili di cui non so nulla, ma cosí a freddo meritano un po' del mio rispetto, il partito comunista dei lavoratori di cui apprezzo i manifesti a Cavriago, l'unione democratica dei consumatori di cui anche non so nulla, ma penso siano fans di lubrano e la sinistra critica, che un po' mi attira, non fosse altro per la parola critica che ci piace tanto sempre. é vero che tutti promettono nessuno mantiene vota nessuno, ma non ce la faccio, sono ancora troppo ggiovane per essere disilluso dalla politica. o meglio sono un po' disilluso da questa politica non dalla politica. persisto pieno di dubbi.

evora ( i muri di...)


ci sono tre
cose nella
vita che un
uomo non
puó negare
1 amore forte

e profondo e
non ho ancora
bevuto niente
oggi

lunedì 17 marzo 2008

pescatore

Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlòcon Dio di te parlò

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà
troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora

Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante
la sua onda è un gigante

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli mi ha dato
una rosa lui mi ha dato
Rosa rossa pegno di amore
rosa rossa malaspina
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al mare
è troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare

Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,di lui e delle sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata già finita
di una storia nata già finita

Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare
e ti aspetta per ricominciare

(Pierangelo Bertoli)
[ma nella versione di Fiorella Mannoia]

giovedì 13 marzo 2008

Furto sventato

L'altro giorno facevo parte della folla della metro che aspettava che un'altra folla uscisse dal treno. sento qualcosa dietro di me, mi giro e una tipa proprio dietro di me, con un gesto quasi teatrale, fa a finta di grattarsi il naso guardando il soffitto. controllo il mio zaino tipo eastpack e vedo che la tasca piccola, dove c'era il mio portafoglio e il sacco del tabacco, era completamente aperta. MALEDETTA LADRA. mi rigiro, la riguardo cattivo e lei, un po' agitata, se ne va, perché non voleva prendere la metro, voleva solo prendere il mio portafoglio, MALEDETTA LADRA. Furto sventato dal mio udito di supereroe. "C'hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame", ma bisogna avere mani di fata.

mercoledì 12 marzo 2008

piccole cose senza importanza

ovvero piccoli pensieri che non meritano un post proprio, ma che uniti hanno una loro forza
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oppure i pensieri quotidiani di un futuro genio
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-vi sembro russo io?o moldavo o insomma dell'Europa dell'Est? oggi, dopo aver scoperto che le suore di una scuola dove porto dei bambini sono italiane, di Verona (proprio come il loro accento anche dopo 20 di Portogallo, blargh!), mi hanno chiesto per l'ennesima volta (in realtá sará la terza o la quarta) se sono russo o moldavo. "Ah sei italiano, pensavo fossi russo, dici sempre solo -Sí-" "Cretina di una suora dico sí perché ho capito quello che mi hai detto di fare e lo faró (tipo dire alla mamma dei bimbi una cosa o portare una cosa il giorno dopo) cosa vuoi che dica?"
Un po' é vero che qui lo stereotipo del giovane italiano é quello di un fighetto che i boxer fuori dai pantaloni e le maglie rosa o quello di uno sfattone coi dreads che si fa mille canne, e io non rientro in nessuno di questi stereotipi. ma, in ogni caso, sembro un russo, cazzo?
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-qui le sponde dei camion e camioncini (quelli da muratori, quelli che si guidano con la B) sono tutte in legno. all'inizio sembra figo, ma dopo due giorni sono giá tutte rovinate. non ne capisco il motivo.
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-dal '46,in Italia, abbiamo avuto 59 governi. Quando lo dico mi vergogno.
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-il vino liquoroso jeropiga impasta la bocca per le 14 ore successive. a titolo informativo e preventivo.
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-la Comunitá Europea ha deciso come obbiettivo per il 2020 l'uso del 20% di energie rinnovabili. Il Portogallo vuole il 31%, e qui, a oggi, non compensa mettere il solare nelle case perché lo Stato non aiuta per niente. dai che ce la fate!
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-ho una nuova cartina del Portogallo dove metto degli adesivi dei Simpsons nei posti dove sono stato.
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-lunedí mattina ero pimpante e ho detto al mio direttore che ero pronto per una nuova settimana di lavoro. E lui "sei malato?qui diciamo che se sei pieno di energie per lavorare devi sederti e aspettare che ti passi".
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formazione d'arrivo

tre italiani, due turchi, due tedeschi, una spagnola, un greco, una slovena, un'ungherese, una finlandese, un'estone, una francese, un'austriaca, un'irlandese, una bulgara, un'olandese. è la formazione d'arrivo per i volontari sve che ci sono in portogallo in questo periodo. l'obbiettivo era conoscerci e conoscere le tradizioni del portogallo. sí, va bene, in realtá l'obbiettivo era creare nuove situazioni per nuove barzellette. non c'era nessun svizzero.
Gli svizzeri non prendono parte neanche a una barzelletta.

mercoledì 5 marzo 2008

fábrica braço de prata



ci sono anche geni artistici,

non solo geni che inventano cose inutili,

come me,

piú o meno inutili.

martedì 4 marzo 2008

chapito.drakula.

Ingredienti:
3 attori sudati
3 bauli
30 cappelli
3 bicchieri di plastica
mille ore di preparazione

Storia:
I genitori di Drakula sono tristi perché il loro figlio ha male ai denti, quindi decidono di chiamare un famoso dottore londinese e farlo venire in Transilvania a vedere il figlio, il conte Drakula. Il dottore parte con sua moglie, arriva in Romania e consiglia un trapianto di denti al conte. Drakula quindi va a Londra per il trapianto, ma nel frattempo si innamora della moglie del dottore. Con i denti nuovi Drakula é un vero serial killer e alla fine Scotland Yard lo arresta e gli toglie i denti nuovi. La moglie del dottore lo aiuta ad evadere e gli procura una nuova dentatura puntuta, poi logicamente diventa un vampiro pure lei e scappano assieme. Allora il dottore decide di chiamare Van Helsing per trovare i due fuggitivi. Van Helsing arriva con due amici, provano a tendere una trappola alla coppia succhiasangue, ma sono trasformati in vampiri pure loro. Finale al buio con i 3 vampiri cacciavampiri che si dirigono lentamente verso il pubblico.

Risultato:
Uno spettacolo coinvolgente e veloce, con 3 attori e mille personaggi. L'attore cambia personaggio cambiando solo il cappello, arrivando perfino a fare dei dialoghi tra 2 personaggi interpretati entrambi dallo stesso attore. I bauli diventano bare, carrozze, cavalli, treni, navi, valigie, tavoli, porte, armadi e mille altre cose ancora uscite (secondo me) in mesi e mesi di preparazione.

Morale:
Un mio piccolo passato che si poteva trasformare in un possibile presente si incontra con il mio presente. L'anno scorso avevo chiesto a Chapito (la scuola di circo di questa compagnia teatrale) se potevo fare lo SVE lí. Ti faremo sapere. E ora sono andato a questo spettacolo con i ragazzi del VIllaggio SOS.

zio paperone

Questo lavoro, questo lavoro coi bimbi che sto facendo e che voglio fare piú o meno tutta la vita, forse non mi fará fare carriera, forse non diventeró un esperto pedagogico o uno psicologo dell'infanzia, ma é proprio un lavoro in cui, ogni giorno, ogni cosa che faccio, mi dá esperienza, mi aiuta a risolvere o prevenire problemi un domani, o semplicemente a fare bene, meglio, il mio lavoro. E ora ho deciso che voglio anche un'esperienza data dai libri, dall'universitá per fare questo lavoro, ma mi sono accorto che, in qualche maniera, sto giá studiando.
Accumulo monetine di esperienza come Zio Paperone fin dai tempi del Klondike.

lunedì 3 marzo 2008

OH YEAH

ROMPERE LE BALLE
PAGA!







ho di nuovo il mio corso di portoghese

che epico cazzo

domenica 2 marzo 2008

o publico


"Voglio che sappiate che quando
parliamo di guerra, in realtá
stiamo parlando di pace"

George W. Bush



18 anni di Publico
E il mondo, quand'é che crescerá?
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Publico é uno dei giornali piú importanti in Portogallo, ve la immaginate una pagina cosí di Repubblica?

giovedì 28 febbraio 2008

L'alienazione / 1

Un tempo, negli anni giovanili, ho fatto il cassiere in una banca. Ricordo, fra i clienti, un fabbricante di camicie. Il direttore gli rinnovava il credito per pura pietá. Il povero camiciaio viveva in uno stato di angoscia permanente. Le sue camicie erano buone, ma nessuno le voleva.
Una notte, il camiciaio ricevette la visita di un angelo. Alle prime luci si sveglió, colto dalla rivelazione. Fu in piedi in un salto.
La prima cosa che fece fu di cambiar nome alla ditta, che passo a chiamarsi Uruguay Sociedad Anónima, patriottica voce che in sigla suona : U.S.A. Come seconda cosa, appiccicó ai colletti delle sue camicie un'etichetta con su scritto Made in U.S.A., il che era perfettamente veritiero. La terza cosa fu quella di vendere le camicie agli sciocchi. E come quarta cosa pagó i debiti e fece quattrini.

Eduardo Galeano
Il libro degli abbracci