venerdì 10 dicembre 2010

Un illustratore italiano...

Stiamo lavorando a un progetto per l'universita con il Centro Nord Sud del Consiglio d'Europa. Io coordino la squadra dell'organizzazione di due conferenze dinamiche (questo lunedí, da non perdere) e quella del blog "Ti consiglio il consiglio". Con questa scusa ho chiesto [gratis, ndr] a Denis un Breakfast Drawing per il blog e i volantini e poi mi sono dato delle arie citando "l' illustratore italiano". Ora il blog funziona e l'universitá é piena di coniglietti hihi.
Illustrazione pasconista, 2010.

domenica 28 novembre 2010

Al pioge e la pulesa




All'uni, in un corso di Museologia, stiamo preparando un esposizione collettiva di oggetti regionali. Il mio oggetto é questo: la registrazione in zoldano del racconto tradizionale "Al pioge e la pulesa" che esiste anche nella tradizione orale portoghese yeah. Questa é la prima versione, soggetta a alterazioni e miglioramenti. Scusate il narcisismo della foto nel video, ma é una delle immagini promozionali.

sabato 27 novembre 2010

Todos os homens são maricas quando estão com gripe - António Lobo Antunes

Todos os homens são maricas quando estão com gripe

Pachos na testa
Terço na mão
Uma botija
Chá de limão
Zaragotoas
Vinho com mel
3 aspirinas
Creme na pele

Dói-me a garganta
Chamo a mulher
Ai Lurdes, Lurdes
Que vou morrer
Mede-me a febre
Olha-me a goela
Cala os miúdos
Fecha a janela

Não quero canja
Nem a salada
Ai Lurdes, Lurdes
Não vales nada
Se tu sonhasses
Como me sinto
Já vejo a morte
Nunca te minto

Já vejo o inferno
Chamas diabos
Anjos estranhos
Cornos e rabos
Vejo os demónios
Nas suas danças
Tigres sem litras
Bodes de tranças

Choros de coruja
Risos de grilo
Ai Lurdes, Lurdes
Que foi aquilo
Não é chuva
No meu postigo
Ai Lurdes, Lurdes
Fica comigo

Não é o vento
A cirandar
Nem são as vozes
Que vêm do mar
Não é o pingo
De uma torneira
Põe-me a santinha
À cabeceira

Compõe-me a colcha
Fala ao prior
Pousa o Jesus
No cobertor
Chama o doutor
Passa a chamada
Ai Lurdes, Lurdes
Nem dás por nada

Faz-me tisanas
E pão de ló
Não te levantes
Que fico só
Aqui sozinho
A apodrecer
Ai Lurdes, Lurdes
Que vou morrer

Aqui lida por José Fanha

martedì 2 novembre 2010

Saudades night [ingresso libero]

Insoddisfatti dalle serate in discoteca con tanto di festa Erasmus (non ci crederete, ma ci sono andato, sabato, con l'Ivan) e dalla pioggia autunnale abbiamo deciso di organizzare una cenetta di crepes a casa con Kant (l'amico, non il filosofo, o meglio l'amico filosofo sindacalista). Il programma era crepes+cinemino in casa. In realtá la prima parte si é prolungata lasciando poi spazio alla fantastica saudades night [ingresso libero].

Gli ingredienti per una perfetta saudades night sono, nell'ordine:
  • 2 italiani all'estero e una quasi italiana a casa sua (e anche mia)
  • Crepes dolci e salate
  • Succo di frutta arancia-cocco-un altro frutto esotico
  • Succo di frutta normale [per i non esotici]
  • Computer con Facebook
  • Modellino di LargoCarducciGrad senza omini [original version]
  • Vecchie foto, quaderni e ricordi italiani
  • Il papiro che non ho mai avuto, ma in realtá sí
Si comicia cercando su facebook le foto di case giá vissute e amici lontani, nominandoli tutti e descrivendoli, si passa alla presentazione del modellino di LargoCarducciGrad di Dani, si continua con le foto dell'albero degli amici con le foto di: me & luca, elisa, silvietta & marjo & chiara, io & joe & il narghilé, marianna, martim, chiara & un cellulare bucato, denis con i capelli lunghi, gosia, tosca, vittoria, michi con le labbra fini, nicola col pizzetto, francesca & chiara, io che dormo in macchina, io in ungheria, io & luca ubriacandoci con i soldi della colazione di dani, luca poeta, leanne dagli occhi rossi, io & sofri (padre), l'abbonamento di denis, ilaria senza filippo, joe che suona, la marghe che é bella, io & la janeca, joe con un occhio pesto, io & luca (x3), greta dubbiosa & miche con 3 rasta, gosia again . Poi una pausa per salutare Kant che ritorna a casa con un poncho messicano. Poi si continua a letto leggendo il papiro scritto da Denis e Michela con contributi di Joe e altre lettere e biglietti arrivati qua con il primo zaino del 2007.

I risultati importanti sono stati sostanzialmente tre:
  1. Abbiamo ritrovato dei disegni di martim che credavamo persi nel trasloco
  2. Abbiamo trovato delle foto compromettenti tipo questa
  3. Abbiamo capito che ci mancate cazzo, ci mancate, mi mancate, ci/mi mancano gli anni a trento e a volte pensiamo addirittura di tornare (ma solo tra 2 anni min.)

 Saudades night: serata con effetti collaterali

Grazie a tutti

sabato 9 ottobre 2010

Histórias à Manivela® - Brevemente disponibile

Dopo qualche settimana di attesa, e dopo l'inestimabile aiuto di Joe in terra Mingo, é arrivata la Miniature Hurdy Gurdy di cui vado particolarmente fiero. è un giocattolo, un miminho fatto nell'Illinois.

 
Grazie mille Joe!

martedì 28 settembre 2010

"Chiudi la porta al mio 3. uno, due....TRE!"


Avete giá tolto i denti del giudizio?Io si, ieri, uno, l'unico che in teoria ho dovuto togliere. In realta l'ho tolto perché era cariato, come i bambini. Il procedimento é semplice:
- Anestestia. Varie punture in vari posti, non so perché, ma tornando a casa la sentivo anche sul naso e sull'occhio come David, mitico.
- Tenaglia. Come nei film di Fantozzi. La dentista forza il dente mentre l'assistente mi aspira la saliva e le bestemmie.
- Tenaglia piú grande. Perché la prima non funzionava. I ruoli restano gli stessi.
- Garze. Per riempire il buco lasciato dal fu Dente del Giudizio.
In realtá non fa male, solo fa impressione avere una tenaglia in bocca, maneggiata da una donna, che sembra che ti stacchi tutti i denti, non solo uno. [in realtá la mia/nostra dentista é brava, canta mentre lavora!]
In realtá ho pensato che questi affari dei dentisti che ci tolgono i denti del giudizio finirá prima o poi. I denti del giudizio sono una caratteristica che si sta perdendo con l'evoluzione, cioé chi é piú evoluto non ne ha (io ne avevo 3 e mezzo, fate voi i conti). Quindi tra qualche generazione i dentisti non lavoreranno piú togliendo denti del giudizio.
Quindi bambini che pensate di studiare e trovare un buon lavoro per poi mettere i vostri figli in una buona scuola perché studino e perché mettano i vostri futuri nipoti in un'universitá per dentisti, perché siano ricchi e vi comprino una bella lapide, avete fatto i conti senza l'evoluzione!, questo periodo di denti grassi dei dentisti finirá e vi ritroverete sul lastrico.

martedì 14 settembre 2010

Histórias à Manivela®

Giovedí parto per Beja, per lavorare/raccontare al Festival di narrazione orale Palavras Andarilhas. É il festival principale in Portogallo in quest'area e uno dei piú importanti nella penisola iberica, quasi quanto la Maraton de los Cuentos di Guadalajara. Ci saranno contadores superbravi ed é per me motivo di grande orgoglio essere nel programma e raccontare nella Noite dos Contadores Andarilhos, ma in questi giorni continuo a essere combattutto tra l'ansia della prestazione (artistica ovviamente...) e la sicurezza nei racconti che racconto.
Da qui, da questa battaglia interna, é nata una riflessione congiunta sui vari stili e i vari modi di essere un contador de histórias. Non so che tipo di contador sono, so cosa non sono e cosa (forse) non voglio essere. Non sono un contador urbano strettamente legato ai libri, non sono un contador sognatore che racconta la magia delle fate e degli elfi e sembra un cretino con una scatola di musica o un palloncino in mano (Deus me livre...), non sono un contador rurale, non sono un contador di storie della tradizione orale né portoghese, né italiana, non sono un contador che usa marionette o burattini, non sono un contador che viene dal teatro, non sono un contador da villaggio turistico.
Sono una miscela (al 5% come il trial fantic) di queste cose, sento di essere un contador in cammino, camminando alla ricerca del mio stile, ma allo stesso tempo non voglio entrare nell'immaginario dei viaggi e dei vagabondi troppo spesso abusato e rovinato. So che il mio repertorio (composto da una dozzina di contos & histórias) non é coerente e lineare. So che racconto quello che mi piace, quello che mi meraviglia e quello che mi sembra importante, fondamentale, da raccontare e so che questa scelta, questo mio filtro nella ricerca delle storie, mi aiuta a lavorare meglio, a non vendermi al mercato e a essere sicuro quando racconto e, apparentemente, a piacere al pubblico per questo. So che il mio repertorio é in costruzione e per questo non mi sento pronto per proporre uno spettacolo intero a una biblioteca, una scuola o un museo e per questo racconto con altri contadores e accetto gli inviti di chi mi chiama, senza creare qualcosa di mio, per lo meno per ora.
Attualmente, secondo me, lavoro bene in un formato da bar, raccontando seduto ai tavolini o su uno sgabello, accompagnato o accompagnando altri contadores o Kant alla chitarra o sfidando il pubblico a raccontarci qualcosa (perché il 70% di tutte le nostre conversazioni sono narrative e quindi ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, sempre).
Per esplorare di piú quest'idea di contador in cammino ho comprato negli States per pochi dollari la fantastica HURDY GURDY in fotografia. In realtá un Hurdy Gurdy é uno strumento medievale, ma questa (che é gia nostra) é una di quelle scatole che si vedono nei fumetti appese al collo di una scimmia sfruttata da un artista di strada e che producono una musica (sempre la stessa) al girare la manovella. Attualmente la mia fantastica Hurdy Gurdy é in viaggio verso la casa di Porno Joe, in West Virginia, che poi rispedirá qua a Lisboa e che ringrazio tanto tantissimo per questo grande piacere. L'idea é di raccontare storie in cammino, chiamando la gente con la Hurdy Gurdy e sedendomi su uno sgabello per poi ripartire camminando. Il nome di questo formato di contador sará "Histórias à Manivela" (nome geniale che resta patentato con questo post). 
Cosí continuerá il mio percorso di contador de histórias quando arriverá il fantastico pacchetto (tra un mese o due), nel frattempo dopodomani andró as Palavras Andarilhas a camminare con gli altri contadores, con i miei (e gli altri) pubblici e con i ragazzi di un liceo a Beja dove mi hanno invitato nuovamente a raccontare venerdí chiamandomi contador honorário. Uau.

mercoledì 8 settembre 2010

La bomba!

Settembre é periodo di inscrizioni all'uni. Noi, alla fantomatica Scuola Superiore di Educazione di Lisbona, dobbiamo fare, nei 3 anni, dei crediti obbligatori, dei crediti di stage, dei crediti di approfondimento a scelta e dei crediti opzionali, dove abbiamo una certa scelta a patto che si riempiano tutte le varie aree (sport, musica, arte, teatro, litteratura, matematica, lingua straniera).
Visto che sono all'ultimo anno (yeah) ho fatto un po' di conti e ho visto che, se riempio tutte le aree delle opzionali, ottengo 37 crediti, che sommati a tutti gli altri danno 178 e non 180, come Bologna comanda.
Quando sono andato a chiedere spiegazioni mi hanno guardato come un idiota, abbiamo rifatto i conti (che mi danno ragione) e poi la ragazza della segreteria é sparita per andare a telefonare a non so chi. É tornata dicendo che avevo lanciato una bomba, che avevo ragione e che ho fatto bene a dirlo (ci mancherebbe altro), ma che la situazione si sarebbe presto risolta.
Il nuovo piano di studi (per chi entra quest'anno ndr) non presenta piú questo problema, ma a oggi ,dopo 2 giorni dalla mia segnalazione, non sappiamo ancora quale sará la geniale soluzione. Nel frattempo, per non avere dubbi, hanno cancellato anche la nostra inscrizione alle discipline obbrigatorie e hanno tolto il piano di studi sbagliato dal sito.
La soluzione, secondo me, sará che noi del 3º anno siamo rimasti fregati e dovremmo scegliere una disciplina da 2 crediti extra quest'anno, in un'area che ci interessi (per lo meno per l'orario), quando invece avremmo dovuto avere questa scelta extra fin dal primo anno poiché non tutte le discipline opzionali sono disponibili tutti gli anni. Se invece qualcuno si é sbagliato a fare le inscrizioni, non sa fare i conti o se ne frega  delle discipline a cui si inscrive, e per questo ha 2 crediti in piú in un area a caso, diventerá un alunno modello  per una scuola modello come questa.
Come se non bastasse il governo tuga a deciso di cambiare le leggi delle borse di studio il 1º agosto, quando tutte le domande di candidatura erano giá state inviate e mentre erano sotto analisi. Il risultato é che tutti dovremo ripresentare la domanda, ritardando cosí i processi di alcuni mesi.
Ora aspetto solo che qualcuno risponda al mio annuncio "Cercasi fisarmonica" su freecycle per calmare i miei nervi messi a dura prova.

venerdì 3 settembre 2010

Senioritas

As SENIORITAS é un'istallazione artistica del Colectivo CC, formato dal gruppo Cabra Cega e dai ragazzi dello spazio Contacto Cultural, che é un centro giovani con cui ho collaborato un po' nel mio stage dell'anno scorso.

Lisbona, molto piú che Trento o Zoldo, puó contare su un esercito di vecchiette alla finestra che vigilano le strade 12 ore al giorno, pronte a telefonare alla polizia, o alla vicina, a seconda della gravitá del crimine osservato.

Il prossimo passo sará l'istituzionalizzazione della vigilanza nei parchi svolta dai vecchietti di sesso maschile, nonché della supervisione degli scavi sui marciapiedi.


giovedì 2 settembre 2010

l'estate in un post

eccoce qua, dopo mesi di assenza é giunta l'ora di narrare la mia estate ai miei ipotetici lettori resistenti agli urti. Per fini metodologici e estetici procederemo per punti.

[past]
- L'estate comincia quando finisce la scuola il che qui a lisbona coincide con la sagra di S. Antonio (che abbiamo giá ampliamente trattato in questa sede). Quest'anno la Janeca e altre amiche facevano parte della commisione organizzatrice della marcia popolare del Castelo e io, con le mie favolose doti da MacGyver ero uno dei tecnici tuttofare che non fa niente. Il Castelo non ha vinto, é arrivato 6º e 1º nei costumi. Ninguem para o castelo Ninguem para o castelo ninguem para o castelo (so os sinais vermelhos).
- Finita l'avventura das marchas populares mi sono diretto in francia, a parigi per un workshop di circo e di hiphop con in programma Grundvig. Qui, nella mia prima visita ai cugini d'oltralpe, mi sono reso ridicolo ballando hip hop davanti alla comunitá locale con dei superpro i varie scuole di circo e di danza europee e caraibiche. il momento piú vergognoso é stato quando, alla fine del 2º spettacolo non sono riuscito, nella parte del freestyle yo man, a equilibrare un bastone e una pallina sul naso, dopo che nelle prove ero riuscito a farlo 30 volte di seguito senza mai sbagliare. Fortuna che nessuno capiva le bestemmie e che avevamo dei prodotti tipici alcolici con cui festeggiare e dimenticare dopo lo spettacolo.
- Tornato in patria ho partecipato a un corso di formazione sui racconti alla biblioteca, niente di eccezzzzziunale veramente da riportare.
- Finalmente ho cominciato a lavorare nelle colonie estive, prima con adolescenti e poi con bimbi delle elementari, come l'anno scorso. Ci sono stati momenti, come sempre, in cui ci divertivano piu noi operatori che i ragazzi. Mi sono divertito moltissimo tranne quando, nuotando a delfino con gli occhi chiusi in una piscina di 60cm, ho sbattuto il naso sul pavimento provocandomi un'escoriazione a forma di nuvoletta con fulmine per la quale Harry Potter venderebbe la mamma (che tanto é gia morta) a Voldermort.
- Finito il primo mese di lavoro, per non stancarmi troppo, ho preso ferie e siamo andati (io e la mia crew yo man) [vuol dire io, la janeca e delle amiche] al fantastico festival Andanças [FREAK FOR A WEEK], un festival internazionale di danze tradizionali in mezzo al portogallo. Con grande allegria sono stato invitato a raccontare storie attorno al fuoco la sera e con grande allegria ho ricevuto il mio biglietto gratis, l'invito per la janeca, le spese per la benzina e i miei pasti. Le serate attorno al fuoco non erano esattamente il mio stile per raccontare, in compenso un giorno abbiamo partecipato a un escursione in un paesino vicino, di 30 o 35 persone, dove i vecchi del paese ci hanno raccontato tante cose, dove abbiamo danzato la danza del mastro e dove ho raccontato la storia del Vajont e cantare (con sottotitoli) "e la dis..." in un fantastico frantoio vecchio vecchissimo e dove mi sono divertito tantissimo. Negli ultimi giorni il festival era super pieno, i laghetti li vicino anche e un incendio minacciava la valle, quindi abbiamo deciso di tornare a casa la mattina dell'ultimo giorno, risparmiandoci cosi l'evacuazione pomeridiana della protezione civile per l'incombente incendio.
- Seconda settimana di ferie ufficiali dedicata alla famiglia con visite, bagni in piscina e cenette.
- Seconda metá di agosto con mais um turno di colonia estiva, di nuovo con adolescenti, dove ho potuto fare il battesimo del sub deducendo che un battesimo basta e avanza e capendo che a me l'acqua piace dolce e solida. Inoltre, sempre in piscina, mangiano una mela ho rotto la porcellana del mio dente-finto-che-nessuno-sa-che-é-finto-perché-sembra-vero provocandomi un danno monetario di 40euri.
[present]
- 2 settimane per sbrigare delle commisioni a lisbona, inscrivermi all'uni, chiedere la residenza e inscrivermi all'AIRE, dar via un gas vecchio, fare le pulizie, dormire di piú, pagare l'affitto, cercare un pacco che ormai é al macero [argh sigh sob], mandare mail, scrivere almeno un post, chiaccherare con gli amici e altre cose che ora non mi ricordo.
[future]
- il 20 ricomincio le lezioni ma dal 16 al 18 parteciperó al fantastico festival di narrazione orale Palavras Andarilhas a Beja, nel sud. Andró li a raccontare nella prima serata e poi nelle attivitá che decorrono durante tutto il giorno. As Palavras Andarilhas sono IL festival di narrazione in Portogallo, vengono organizzate ogni due anni da LA contastorie portoghese e pensare che vado li a raccontare mi fa venire ogni volta una lacrimuccia no canto do olho. e in piu mi pagano come un vero artista oh yeah.

venerdì 5 marzo 2010

due piccole considerazioni senza importanza

1- Ma che ce frega, ma che ce importa,
se l'oste ar vino c'ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c'hai messo l'acqua, e nun te pagamo
(La societá dei magnaccioni)
 
Non poteva che essere una canzone romana. Infatti qualcuno Ha mai provato a mescolare il vino con l'acqua in una valle del veneto o del trentino? Se qualcuno se ne accorge ti sfascia tutto il locale.
 
2- il precariato di noi ggiovani, molto prima di essere un aspetto del mondo del lavoro, é una struttura mentale. La nostra generazione é stata abituata a forza a pensare a mille piccoli progetti allo stesso tempo e a imparare a gestirli tutti assieme. è un po' come scrivere al computer, parlare su skype, ascoltare musica e mangiare, tutto allo stesso tempo.

mercoledì 17 febbraio 2010

ma io come razzolo?

passo le giornate, e le serate, a cena con la janeca, a lamentarmi della poca serietá della gente, del fancazzismo dei lavoratori, del fatto che voglio fare un lavoro che non é preso sul serio e potrebbe essere importantissimo, della gente che non é professionale in quello che fa, della lentezza portoghese cosí simile all'italiana e di tutto quello che va male. e poi quando, come oggi, propongo un progetto medio-figo a un centro giovani mi ritrovo a parlare con un tipo un po' sfattone, ma che prende la cosa veramente sul serio, che analizza aspetti positivi e negativi, che mi parla di progetto a medio termine, di periodo di diagnostico e di divulgazione, di creazione di un gruppo, di valutazione intermedia e finale, di calendarizzazione, di obiettivi e di impatto reale sui ragazzi, di azioni per strada, di difficoltá mie e di un sicuro aiuto loro, di un lavoro di squadra e che prende questo lavoro veramente sul serio (pur restano uno sfattone sciallato senza stress apparente mi spavento? dico di si, ma poi camminando verso l'autobus penso di essermi messo in un impresa piú grande di me?ma, alla fine, io come razzolo?saró uno di quelli stupidi che si lamentano e non vogliono cambiare nulla?

martedì 16 febbraio 2010

Legendário 2.0


la grande vittoria riportata oggi nel mondo della meccanica inutile non puó essere celebrata solo con uno stupido aggiornamento dello stato su facebook. dobbiamo riprenderci il tempo e l uso dei nostri blog e lasciare perdere un po lo stupido faccialibro. e visto che vogliamo dare il buon esempio ecco a voi il resoconto dettagliato della vittoria sulla meccanica inutile che mi fa perdere dieci ore a settimana ma che mi diverte tantissimo, molto piú del fare jogging per intenderci.

come sapete, e se non lo sapete lo scoprite adesso, sto cominciando a lavorare come contador di storie. nella mia ricerche tra libri e tradizioni ho scoperto che la canzone bellunese "E la dis" magistralmente interpretata dai belumat ha un suo corrispettivo in portoghese, la canzone dello scarafaggio. per questo ho presentato, grazie al contributo del suonatore e amico Kant, una versione cantata da me (argh!) in dialetto della suddetta "E la dis" costruendo una rudimentale macchina per sottotitoli composta da una cassa in legno di bottiglie di vino, 2 tubi di cartone e una striscia di carta con i sottotitoli.

la performance ha avuto cosí tanto successo (dicono loro) che ho deciso di pimpare il Legendario (la rudimentale macchina per sottotitoli) trasformandolo nel Legendario 2.0. per fare questo ho comprato al mercato un pacco pignoni di una bici, convito di smontarlo facilemente e ottenere cosí 7 ruote dentate. l'operazione di smontaggio non si é rivelata facile e la vittoria di oggi consiste proprio nello smontaggio dell'odiato pacco pignoni. ora basta trovarne uno uguale per avere 3 ruote dentate per il Legendario 2.0, uno piú grande e due uguali piú piccole. dopodiche basterá montare le tre ruote dentate sulla cassa in legno delle bottiglie di vino, attaccare i tubi di cartone alle due ruote uguali, collegare il tutto con una catena da bici che ho giá preso al mercato e costruire una manovella nella ruota piú grande con un tubo, del fil di ferro e una pallina. Otterremo cosí il Legendario 2.0, una macchina meccanica per sottotitoli, dove il contador (cioe io) potrá girare la manovella della ruota piú grande facendo scorrere i sottotitoli tra le due ruote minori. gli exit poll dicono che sará un successo internazionale, caso contrario sará colpa dei giudici di sinistra. comunicheremo le fasi successive del processo inventivo.

martedì 9 febbraio 2010

la repubblica degli stagisti

si ricomincia finalmente a lavorare nell'allegra repubblica degli stagisit. ieri primo giorno, presentazioni, orari, permessi uscita e buoni premio. oggi invio mail e controllo di tre dico tre spaventose liste di contatti disordinati a cui trovare un padrone. sono a quota 1 e 1/2, il resto lo finisco giovedí. sono tutti simpatici tranne le due kazache che sono un po' burbere, ma forse é solo laprima impressione, oggi volevo offrirgli un po' della mia fantastica arancia alentejana, ma non c'é stata l'occasione e non ho voluto interrompere la loro conversazione in kazaco. a presto nuove news.

mercoledì 3 febbraio 2010

festa in succursale

impossibilitati a partecipare al big show a trent (e pieni di saudade) ecco il risultato della nostra piccola festa per dani nella succursale lisboeta di largocarduccigrad


congratulazioni dotto'

mercoledì 20 gennaio 2010

radio

stanno rifacendo il tetto della casa accanto alla nostra, finalmente. gli operai ascoltano la radio (o cantano a squarcigola) e noi siamo al secondo piano, quindi io ascolto la radio con loro. la radio portoghese non é un granché, lo so giá da quando lavoravo sullo scuolabus, ma grazie a questi operai mi é venuta l'idea di registrare uno spot per la radio per la divulgazione immaginaria di un progetto che abbiamo presentato all'uni, integrar a brincar. quindi in una serata con l'amico Andre abbiamo registrato e montato questo video, che é l unione di 5 spot in 5 lingue differenti. è mal montato, nel senso che a volte le musiche sono troppo basse, ma nella presentazione in classe é andato bene e pace. ora sto aspettando il voto.



il fatto é che a zoldo non si ascolta la radio, perche ce ne sono molto poche e continuano a cambiare di stazione ogni volta che cambi frazione. A zoldo si ascolta la radio solo a partire da longarone, quando, finita la strada del canale, di 20 km (dove si ascoltano i cd in macchina) puoi finalmente sintonizzarti sulla radio che il resto del mondo usa, vale a dire tutte le stazioni che si prendono. dico tutte le stazioni perche io continuo a cambiare radio in cerca di una canzone che abbia voglia di ascoltare o un buon programma. la ricerca é difficile si passa da radio due, a radio radicale e radio sherwood (solo dopo belluno) incontrando a volte le radio di provincia con gli annunci di scambio/vendo e le dediche. la piacevole sorpresa, a natale, é stata radio tre, che la mattina presenta letture di libri nel programma Ad Alta Voce. le puntate sono disponibili on line, in questi giorni leggono il mago di oz e sotto ci sono tutti i libri che hanno gia letto.ecco ora abbiamo cominciato, la sera, a spegnere la tv e ascoltare il mago di oz, facendo un puzzle difficilissimo ehehhe, e sono molto contento  di questo.
e sul sito di radio tre ci aspetta anche il gigante e il mago, storia di natale di capossela. oh yeah